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SVOLTA EPOCALE PER I DIRITTI D’AUTORE: (sabato 5 agosto 2017)

SVOLTA EPOCALE PER I DIRITTI D’AUTORE:

L’esordiente non può più «regalare» i diritti al discografico
Non saranno più soltanto le case discografiche ad aver voce in capitolo con Tv, radio ed esercizi commerciali nello stabilire le condizioni per la riproduzione della musica incisa, ma anche gli artisti che hanno preso parte alle incisioni.
Lo stabilisce il Ddl Concorrenza diventato norma il 2 agosto, un maxi-provvedimento che, all'articolo 57, entra nel vivo della materia dei cosiddetti diritti connessi, portandone a compimento il processo di liberalizzazione avviato nel 2012 dal governo Monti.
La riforma tocca l'articolo 73 della Legge 633/1941, quella che cioè regolamenta il diritto d'autore. Premesso, cioè, che «il produttore di fonogrammi, nonche gli artisti interpreti e gli artisti esecutori» di un'opera musicale incisa abbiano «diritto a un compenso per l'utilizzazione a scopo di lucro dei fonogrammi» in questione, il nuovo articolo 73 stabilisce che «il compenso è riconosciuto (…) distintamente al produttore di fonogrammi e agli artisti interpreti o esecutori. L'esercizio di tale diritto spetta a ciascuna delle imprese che svolgono attività di intermediazione dei diritti connessi al diritto d'autore». Il compenso «dovuto agli artisti interpreti o esecutori (…) non è da essi rinunciabile né può in alcun modo formare oggetto di cessione». In sintesi: da un lato le società di collecting che rappresentano gli artisti hanno piena facoltà di negoziare con gli utilizzatori i compensi che andranno divisi al 50% con i produttori, dall'altro non sarà possibile per un artista, dal potere contrattuale debole (si pensi a un esordiente) cedere i diritti connessi al produttore.
Quale impatto avranno queste misure sul mercato dei diritti connessi che qui in Italia muove intorno ai 60 milioni l'anno? Per Enzo Mazza, presidente di Scf, la collecting dei discografici, «almeno per il 2017 continueremo a incassare sia la quota dei produttori che quella degli artisti. Lo scenario prossimo futuro lo dovremo costruire insieme attraverso il confronto». Andrea Miccichè, presidente di NuovoImaie, collecting di artisti e interpreti, parla di «svolta epocale» per quanto si debba «evitare che il settore sia penalizzato a causa dell'ulteriore frammentazione dei soggetti deputati a negoziare e incassare l'equo compenso». Gianluigi Chiodaroli, presidente della collecting indipendente Itsright, fa riferimento al «ruolo centrale che adesso le collecting eserciteranno nel mercato dei diritti connessi. Non ci giriamo intorno: è una rivoluzione».
E qual è il punto di vista degli artisti? «In troppi – sottolinea Enrico Ruggeri - soprattutto dopo il primo contratto hanno pagato a caro prezzo il loro entusiasmo e la fiducia riposta nelle loro controparti. Questa svolta potrà renderli più autonomi economicamente e di conseguenza artisticamente».
fonte sole 24 ore