Tra i diversi rapporti che periodicamente predicono quanto denaro l’industria musicale guadagnerà nei prossimi anni, spicca quello recente di Omdia che, la scorsa settimana, ha pubblicato un forecast che vede le vendite annuali di musica registrata “al dettaglio” crescere da $43,9 miliardi nel 2024 a $53,4 miliardi nel 2028 su scala globale.
Ricordiamo che previsioni recenti di rilievo erano quelle di di Midia Research ($100 miliardi di entrate al dettaglio per la musica registrata nel 2031) e di Goldman Sachs ($50,1 miliardi di entrate commerciali per la musica registrata nel 2030 e un mercato dello streaming al dettaglio di $80,3 miliardi in quell’anno).
In particolare, Omdia ritiene che gli abbonamenti rappresenteranno quasi due terzi (64,4%) di quel totale – pari a $34,4 miliardi – con la pubblicità audio e video combinata che genererà $6,5 miliardi (quindi 12,1%). Le vendite fisiche varranno $7,3 miliardi nel 2028, diventando la seconda maggiore fonte di entrate per la musica registrata.
Non passa inosservato uno spunto geografico dell’analisi: Omdia prevede infatti che entro la fine di questo decennio la Cina potrebbe diventare il secondo mercato mondiale della musica registrata, passando dal quinto posto che occupava nel 2023 e realizzando un fatturato di musica registrata da $4 miliardi nel 2028: “La Cina dovrebbe superare la Germania entro il 2026 e il Regno Unito entro il 2027 … e potrebbe superare il Giappone già nel 2029”.
La società prevede che la Cina sarà un mercato.
Fonte: https://musicbiz.rockol.it/