Sviluppatasi nella Germania Est prima della caduta del Muro, la scena berlinese dei locali notturni e della musica elettronica viene riconosciuta per il contributo offerto all’identità culturale della capitale tedesca.
Il Ministero della Cultura tedesco e la Commissione dell’Unesco hanno inserito la scena techno berlinese nell’elenco del patrimonio culturale immateriale del Paese, in riconoscimento del contributo all’identità culturale della città. Ovviamente, non si può non pensare al Berghain, quale simbolo dei locali in cui la musica elettronica si è sviluppata ed è diventata famosa, anche al di fuori dei confini tedeschi. Lo riporta il Guardian.
Il contesto socioculturale, ma anche storico, in cui si sviluppa la scena musicale techno berlinese coincide con la vigilia della caduta del Muro e poi con la fase immediatamente successiva, quando la parte occidentale della capitale tedesca era diventata e poi si era consolidata come luogo di rifugio per un gran numero di culture alternative e “diverse”, soprattutto il punk ma anche la hippie, i freaks, i rasta. Oltretutto, se prima si cercava di fuggire dall’Est comunista, povero e privo di libertà (anche per evitare la leva obbligatoria), negli anni Novanta l’attrazione per luoghi “altri” rispetto al quotidiano segue un flusso opposto, da Ovest a Est, nei quartieri più poveri, dove centri sociali, locali, club e altri punti di ritrovo per giovani e studenti (ma non solo) diventano poli attrattivi d’eccellenza per la musica techno.
La Club commission di Berlino, una rete di club e musicisti techno berlinesi, ha descritto la decisione come “un’altra pietra miliare per i produttori techno berlinesi, gli artisti, i gestori di club e gli organizzatori di eventi”. Lutz Leichsenring, membro esecutivo del consiglio di amministrazione della Club commission, ha dichiarato all’emittente tedesca Dw: “La decisione ci aiuterà a garantire che la cultura dei club sia riconosciuta come un settore prezioso e meritevole di protezione e sostegno”.
Da oltre un decennio, è in corso una campagna per l’inserimento della cultura e della musica techno nell’elenco tedesco, guidata da Rave the Planet, un’associazione no-profit che sostiene la cultura della musica elettronica.